Ci eravamo lasciati all’inizio del primo atto della nobile farsa che nel volgere di una sola stagione ci ha portato alla vera miseria calcistica. Il risultato dell’ultimo atto doveva essere quello di relegare la squadra normanna alla partecipazione di campionati regionali minori proprio quando, dopo anni di magre figure con le compagini avversarie accolte al Bisceglia, l’impianto comunale diventava finalmente una struttura degna di ospitare eventi calcistici di buon livello. La circostanza deve essere sembrata tanto nefasta all’arch. Del Villano quanto lo era già a molti sportivi aversani che in breve tempo, con capacità mai verificate prima d’ora, è riuscito a mettere insieme imprenditori, professionisti, politici e dirigenti sportivi facendo risorgere la compagine cittadina. Va segnalato che a parte la parentesi di sangue blu, i predecessori dell’attuale dirigenza non avevano certo demeritato, anzi in ogni loro progetto sportivo è stata dimostrata la loro passione, la competenza e il loro importante impegno economico, quello che è mancato, e che avrebbe logorato chiunque, è stato il dover produrre risultati sportivi e nel contempo mantenere l’equilibrio finanziario praticamente da soli. Questa volta sembra che ci siano le premesse perché ciò non accada.
La serietà del progetto molti l’avranno dedotta dall’ottima campagna acquisti e dalla prospettiva di arrivare nelle primissime posizioni della classifica finale, invece dovrebbero compiacere le dichiarazioni fatte da tutti componenti della società in varie occasioni a proposito degli obiettivi da raggiungere: riuscire ad aggregare sportivi e famiglie al di la oltre al nucleo storico dei tifosi aversani, essere portatori di valori positivi non solo sportivi, voler promuovere quanto di buono esiste nel nostro territorio ed altre considerazioni apprezzabili non solo calcistiche.
E’ vero che nessuno partecipa ad una competizione sportiva senza l’obiettivo di vincerla ma lo é anche che alla fine una sola vince, senza contare ché non si può pretendere di vincere tutte le gare ogni domenica e un campionato ogni anno. Va da se che lo scopo deve essere un altro: esserci, esistere o meglio partecipare con spirito vincente. Esistere non vuole dire sopravvivere ma è poter continuare a misurarsi con gli altri in una competizione possibilmente avvincente e non scontata.
Quest’anno la partecipazione al girone A di Eccellenza campana è un privilegio non da poco considerato il blasone delle squadre partecipanti e il livello medio alto di più della metà delle contendenti. Il fascino di questa competizione, se si manterrà equilibrata, sarà di certo maggiore a quello di qualsiasi girone di serie D.
È prevedibile che se nelle ultime gare la Real Normanna si dovesse trovare a lottare per la promozione al Bisceglia ci saranno altri mille spettatori allo stadio oltre a quelli già visti finora ma la vera scommessa e la vera vittoria sarà riuscire a portarli adesso per esserci e non solo per vincere.