Gragnaniello e Mattera, due campioni dentro e fuori del campo
Gragnaniello e Mattera, due campioni dentro e fuori del campo
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scritto da
Domenico Russo
domenica 20 novembre 2011
Quello di cui non si rende conto un certo pubblico facilone ed esigente che affolla (termine evidentemente improprio ed ironico) il Bisceglia è che una squadra giovane –che andrebbe incoraggiata piuttosto che dileggiata- può anche disputare una metà frazione non esaltante (eppure non capitolare) per poi rileggere la gara e ripresentarsi con un altro spirito nella seconda frazione e magari vincere anche divertendo ed esprimendo un gioco piacevole.
E’ quello che in sostanza è accaduto col Fondi mercoledì, dove l’esiguo pubblico presente si è subito spazientito di fronte ad un impegno comunque totale della squadra ,che non va mai messo in discussione, esprimendo il proprio dissenso alla fine del primo tempo in modo piuttosto inurbano e dimostrando incapacità di saper soffrire per la squadra e con la squadra.
Ora lo scrivente pensa anzi che quest’anno dobbiamo ritenerci onorati di avere tra le nostre fila due fior di campioni dentro e fuori del campo. Mi riferisco in primis al nostro numero uno Gragnaniello :Chi ha assistito una volta agli allenamenti non avrà potuto fare a meno di notare come dalla porta diriga magistralmente la difesa incoraggiandola continuamente ad assumere la posizione giusta, elargendo preziosi suggerimenti tattici, soprattutto ai più giovani, senza mai una volgarità, anzi non manifestando mai disappunto in caso di errore. Cosa che il portierone fa anche in partita dimostrando doti di leader e di professionalità non comuni: un vero lusso in questa categoria, un segno di umiltà che fa apprezzare l’uomo e il campione! E che dire del nostro capitano, l’inesauribile ed invalicabile Peppe Mattera, altro giocatore di categoria nettamente superiore che dirige la difesa con una calma olimpica senza mai sbandare, mai perdere la testa, sbrogliando le situazioni più difficili con una naturalezza disarmante e anch’egli prodigandosi in modo ammirevole per sostenere la crescita dei suoi giovani colleghi di reparto. Anch’egli un esempio dentro e fuori campo, un modello a cui ispirarsi per tutti quei giovani che vogliono intraprendere questa difficilissima carriera, dove le doti tecniche da sole evidentemente non bastano ma vanno sommate a quelle umane e del temperamento. Un’ultima nota lieta: forse mister Romaniello ha finalmente trovato la spalla ideale di Longobardi: un vivacissimo Varriale ha infatti soprattutto nel secondo tempo dimostrato con le sue giocate di essere sulla strada giusta per ritagliarsi un posto. Eugenio Trovato
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