Abbiate rispetto per il goleador!
Abbiate rispetto per il goleador!
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scritto da
Domenico Russo
sabato 8 ottobre 2011
Qualsiasi sport agonistico, individuale o di squadra, ha come risultato la vittoria di uno dei due contendenti. La vittoria si raggiunge ottenendo almeno un punto in più dell’avversario. Assommare punti è, pertanto, la finalità di ogni contesa sportiva. Ora se si considerano gli sport più popolari, non si può fare a meno di constatare che quasi tutti, tranne uno, hanno una liturgia “soft” dell’esultanza: nel basket dopo il canestro si ha appena un secondo o più per esprimere la propria felicità; nel volley la situazione è pressoché identica; nel tennis a meno che il punto non venga ottenuto dopo uno spettacolare scambio o colpo di esultanza nemmeno a parlarne.
L’unico “grande” sport dove, invece, l’esultanza è un momento altrettanto emozionante rispetto al gesto sportivo che la fatta esplodere è il calcio. Addirittura si potrebbe dire che ne è parte integrante. Basti pensare ai gesti simbolici che ogni goleador mette in scena quando esulta, soprattutto da quando c'è la diffusione capillare della trasmissioni in diretta dell'evento calcistico.
Chi non ricorda il modo di esultare di Totti, di Montella, di Hamsik o quella di squadra che faceva inscenare istrionicamente a tutta la squadra l’aversano Luiso ballando la ma macarena?
Detto ciò non si capisce perché davanti al naturale prolungamento dell’orgasmo che genera una rete un calciatore deve reprimere la sua gioia per rispetto dei tifosi della sua ex squadra. Ammettiamo per ipotesi che la mancanza di rispetto in questo caso esiste, la dirigenza, l’allenatore, i compagni di squadra ma soprattutto i tifosi della squadra dove il calciatore milita sono rispettati? Un paradosso: il calciatore X gioca inizia la sua carriera nel Catanzaro senza mettere a segno mai una rete; si trasferisce a Milazzo dove segna contro il Catanzaro, non esulta; l’anno dopo passa all’Isola L. fa due gol, uno con il Catanzaro l’altro contro il Milazzo, nessuna esultanza, l’anno dopo arriva ad Aversa e segna tre gol manco a crederci contro Catanzaro, Milazzo ed Isola L., ovviamente non esulta. E cosi via ... Potremmo continuare fino a che questo poverino arriva a mettere in rete 16 palloni a fine carriera senza che possa una sola volta gioire!!!
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